Domani in Russia si svolgeranno le tanto attese elezioni della Duma, e alla vigilia di questo giorno vorrei lasciare la penna ad Anna Politikovskaja. Lo stralcio che leggerete di seguito è tratto dal suo ultimo libro, "Diario Russo", e racconta la notte delle politiche tra il 7 e l'8 dicembre 2003, la notte di Putin e di Russia Unita...
"Fine del parlamentarismo russo"
"La rielezione di Putin è iniziata alla fine del 2003. Più precisamente nella notte tra i il 7 e l'8 dicembre, la notte delle elezioni politiche. Prima, però, c'era stata la mattinata del voto. Putin al seggio si era mostrato allegro, vagamente nervoso, ma di ottimo umore - cosa strana, dal momento che di norma è sempre arcigno. Con un bel sorriso ha informato gli astanti che quella notte Connie, la sua amata labrador, aveva avuto i cuccioli. "
Invece verso mezzanotte, quando la televisione ha cominciato a trasmettere i primi risultati - a partire dal nostro Estremo Oriente per passare alla Siberia, agli Urali e via via alle altre regioni -, molti sono rimasti scioccati. E sono riprese le telefonate di amici e conoscenti: "
Come sia andata ce lo dicono le cronache locali. Fuori di un seggio di Saratov una donna distribuiva vodka gratis a un tavolo sormontato dalla scritta "
Però la forma è stata, ovviamente, osservata: la locale commissione elettorale disponeva di una hot line per racogliere notizie di irregolarità avvenute durante la campagna elettorale e il voto. Peccato che l'80% delle chiamate non riguardasse la politica, ma fosse un mero ricatto alle autorità cittadine (non c'è che dire, i russi sanno cavalcare l'onda politica per vili scopi privati). Se non mi riparate le tubature dell'acqua, dicevano, non ci vengo, a votare. Sistematemi il riscaldamento... Ha funzionato alla perfezione: gli abitanti di un paio di quartieri di saratov hanno avuto case calde e acqua fresca; in certi villaggi nei dintorni di Atkarsk, sempre nella zona di Saratov, è stata riprostinata l'elettricità ed è tornato a funzionare il telefono, fuori uso da diversi anni... E la gente ha ceduto: alle urne, in città, si è presentato più del 60% degli elettori. Il 53% in tutta la provincia. Abbastanza perché le elezioni fossero dichiarate valide. (...) "
01 dicembre 2007
"Un villaggio Potemkin - chiavi in mano - ovvero la rielezione di Putin"
Pubblicato da WhiteRabbit alle 18:36
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