08 giugno 2008

"A Severe Insult to the Brain..."


"Solo quattro cose mi interessavano: leggere libri, andare al cinema, ballare il tip tap e fare disegni. Poi un giorno mi misi a scrivere, ignorando di essermi legato per la vita a un nobile ma spietato padrone. Quando Dio ti concede un dono, ti consegna anche una frusta; e questa frusta è intesa unicamente per l'autoflagellazione"

- Truman Capote-


L'estratto qui sopra sembra un referto medico, il referto medico di un libro che Capote cominciò ad organizzare nel '68, "Preghiere Esaudite". Fino al '72 mise insieme ritagli di facce, conversazioni, situazioni che aveva appuntato dal 1943 e che si mischiavano a diari, lettere sue e di altri. Questo ennesimo giro di roulette, dopo i sei anni trascorsi per la stesura di "A sangue freddo", doveva diventare niente meno che l'equivalente contemporaneo de "Alla ricerca del tempo perduto" di M. Proust. Il suo intento: levare le maschere sapientemente costruite dal chiacchiericcio improfumato dell'aristocrazia e della café society.
Nel '75 e nel '76, "Esquire" pubblicò quattro capitoli del libro e lo scrittore divenne un Giuda per i suoi personaggi reali, che ora si sentivano raggirati da un pugno di carta. Pure, nella prefazione di "Musica per camaleonti" Capote scrisse: "La cosa riguarda i rapporti sociali, non i meriti artistici. Dirò solo che uno scrittore può lavorare unicamente con il materiale raccolto grazie ai propri sforzi di osservazione, e non gli si può negare il diritto di farne uso. Condannatelo, ma non negatelo".
Allo stesso tempo "Preghiere Esaudite" stava diventando una fossa di parole . Rileggendolo, infatti, Truman cominciò a dubitare della struttura del testo, finché riesaminò tutto quello che aveva pubblicato fino ad allora:"Conclusi che mai, in tutta la mia esperienza di scrittore, avevo fatto erompere tutta l'energia e il godimento estetico insiti nel materiale. Perché? Il problema era: come si può riunire felicemente in una sola forma - diciamo il racconto - tutto ciò che si sa di ogni altra forma di scrittura? Uno scrittore dovrebbe avere tutti i suoi colori, tutte le sue capacità sulla medesima tavolozza per poterli mescolare".

Così Capote ricominciò tutto da capo, reimparò come era possibile far stare al mondo le sue storie, e nella stessa prefazione scrisse di esser finalmente giunto ad uno stile, di aver modificato l'atteggiamento verso l'arte e la vita, ma soprattutto la visione della differenza tra "ciò che è reale e ciò che è veramente vero".Probabilmente però, dopo l'uscita di "Musica per camaleonti", frutto di quel lungo periodo di gestazione, le parole avevano cominciato a franare di nuovo nella fossa. Infatti, nell'introduzione a "Preghiere Esaudite", l'editore, Joseph M. Fox, racconta di come, dopo la pubblicazione dei primi quattro capitoli, Truman non avesse più mostrato una sola riga del libro. Spesso, gli capitava di annunciare ad un intervistatore di averlo terminato, e che nel giro di sei mesi sarebbe stato pubblicato dalla Random House che, ovviamente, non aveva mai visto il manoscritto. Pure, dopo la sua morte, non si trovò traccia di "A Severe Insult to the Brain" e dell'ultimo capitolo che, sempre nella prefazione su citata, diceva di aver già portato a termine. Tuttavia, durante gli ultimi sei anni di vita, discuteva spesso delle parti mancanti, citava brani di dialogo sempre identici a distanza di mesi o addirittura anni, mentre le sue parole se ne andavano via inzuppate nell'alcool e intontite dalla droga. Allora Fox gli chiedeva di vedere uno dei capitoli, e Truman prometteva di inviarlo il giorno seguente. Alla fine di quel giorno diceva che aveva bisogno di tempo per batterlo a macchina, si impegnava per il lunedì successivo, e arrivava alla scadenza per sparire dalla circolzione una settimana o più. Alcuni credono che la parte mancante del romanzo si trovi in una cassetta di sicurezza, forse in uno stipetto del Deposito degli Autobus Greyhound di Los Angeles, altri che lo scrittore non avesse steso più una riga dopo il '76, e altri ancora che i fogli perduti siano nelle mani di qualche ex amante. Per ora però, solo una cosa è certa: la roulette continua a girare, senza gli occhi di Capote fermi a guardare dove si fermerà la pallina...




WhiteRabbit

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